venerdì 3 luglio 2009

Danno non Patrimoniale in seguito a Demansionamento

L’art. 2103 c.c. tutela il lavoratore e in particolare sancisce che “Il prestatore di lavoro deve essere adibito alla mansioni per le quali è stato assunto….”.
Il declassamento di categoria e/o retributivo rappresenta una lesione economica e personale, minando la dignità del prestatore di lavoro.
In caso di demansionamento e dequalificazione professionale, la lesione provocata al lavoratore è potenzialmente produttiva di danni patrimoniali, ma anche, ove dimostrato, di danni non patrimoniali, negli asoetti morali, biologici ed esistenziali.

giovedì 2 luglio 2009

Danno da wrongful life

Con questo termine si intende il danno derivante da interferenza avvenuta nella vita fetale, sia esso danno psichico che dovesse determinarsi nel nascituro, ovvero danno esistenziale. E’opportuno distinguere ulteriormente tra:
wrongful life, richiesta di risarcimento di un soggetto nato malformato, o con altra condizione di svantaggio esistenziale, nei confronti di genitori o terzi. Tale danno può essere conseguenza di un fatto anteriore al concepimento, o della malattia di uno o di entrambi i genitori, o conseguenza di una diagnosi errata prenatale che non abbia consentito alla madre di interrompere la gravidanza. Solo in quest’ultimo caso, individuato il fatto ingiusto, il risarcimento spetta non solo ai genitori, come danno psichico o esistenziale, ma anche al bambino stesso.
wrongful birth: richiesta di risarcimento dei genitori nei confronti di sanitari per atti di imperizia, imprudenza o negligenza avvenuti durante il parto.
wrongful pregnancy: richiesta di risarcimento relativa alla nascita non programmata di un bambino dovuta ad errori in pratiche contraccettive, di sterilizzazione o di interruzione della gravidanza.

Danno da colpa professionale

Il Danno da colpa professionale è un danno causato da errore professionale, da comportamenti di imperizia, imprudenza negligenza da parte di un professionista nei riguardi di un cliente, o dalla mancata o parziale applicazione di procedure o regolamenti riconosciuti dalla comunità scientifica.
Nel caso in cui tale errore professionale, commissivo o omissivo, dovesse provocare una menomazione dell’integrità psico-fisica della persona o un’alterazione della personalità nel mondo esterno è possibile chiedere un risarcimento per danno non patrimoniale, o entrambi, a seconda delle conseguenze subite. In caso di morte, il danno va riconosciuto ai congiunti, e prevede il risarcimento secondo i criteri del danno da lutto.

Infortuni sul lavoro

L’art. 2087 c.c. obbliga il datore di lavoro a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei propri dipendenti. Tale norma pone a carico del datore di lavoro dei precisi obblighi di garanzia e protezione ai fini individuali, aggravando quindi il reato, rendendolo perseguibile d’ufficio.
La responsabilità datoriale ha natura contrattuale, per cui è lo stesso datore di lavoro, in base all’art. 1218 c.c., che ha l’onere di provare che l’inadempimento della prestazione contrattuale è dipeso a causa a lui non imputabile. Il lavoratore deve invece provare l’esistenza del danno, cioè la lesione dell’integrità psicofisica e il nesso di causalità tra prestazione lavorativa e danno sia esso danno biologico o danno esistenziale.
Il D.Lgs. 626 del 1994, sancisce l’importanza della salute e della sicurezza sul posto di lavoro. L’ambiente di lavoro deve garantire il benessere psicofisico dei lavoratori.
Il D.Lgs. 38 del 2000 “Disposizioni in materia di assicurazione contro infortuni sul lavoro e malattie professionali”, riporta delle tabelle di valutazione degli infortuni e delle malattie professionali, tenendo conto per la prima volta nella storia di tale materia, oltre alla perdita della capacità lavorativa, anche del danno biologico di natura psichica.
Anche un danno psichico derivante da azioni di mobbing potrebbe essere indennizzabile dall’Inail, pur non essendo presente nelle tabelle di tale Decreto in quanto l’art.10 del D.Lgs. 38/2000 definisce “malattie professionali anche quelle non comprese nelle tabelle, delle quali il lavoratore dimostri l’origine professionale”.